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Televisione "Cattiva Maestra"


Di fronte alla banalità, alla volgarità e alla violenza che pervadono tante programmazioni delle TV nazionali, torna il mai risolto problema del sicuro collegamento tra le realtà che ci vengono presentate e la paura di vivere, la mancanza di coraggio, il non amore per la vita che determinano tante tragedie giovanili e adolescenziali.

Di fronte alle quali, se pur è sempre doveroso il richiamo alla responsabilità delle famiglie e della Scuola, è altrettanto doveroso dire chiaro e forte che la responsabilità grava anche sulle spalle dei Media.

Se i nostri ragazzi non hanno fiducia nel mondo in cui vivono , se cadono nella spirale della depressione, dell'anoressia, del bullismo, delle dipendenze dobbiamo "ringraziare" le trasmissioni che ci presentano solo raramente persone che studiano che lavorano con serietà, che si divertono suonando in un'orchestra, cantando in un coro, facendo sport senza atteggiarsi a campioni, che vivono insomma onestamente e pacificamente! Troppe trasmissioni mettono in risalto i comportamenti più trasgressivi e più stupidi come fonte di fama e di successo, esaltando comportamenti delinquenziali, anziché sottolineare i piccoli gesti di bontà e gli eroismi quotidiani di tanta gente semplice ed umile.

Dobbiamo "ringraziare" tutti coloro che a vario titolo negano ai media la grande funzione diseducativa che invece hanno, il loro contributo fondamentale all'imbruttimento generale dei costumi.

Perché è sempre l'esempio che educa o diseduca.

Un'idea ben espressa da un'affermazione più che mai attuale di Papa Wojtyla, il quale avvertiva: "Ogni comunicazione ha una sua dimensione morale. La statura morale delle persone cresce o si riduce a seconda delle parole e dei messaggi che esse ascoltano"

 

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